La vita da Conclave comincia nelle 129 stanze della residenza Santa Marta, fatta costruire da Giovanni Paolo II per ospitare gli elettori durante le notti che intervallano i giorni di votazioni nella Sistina. Imperativa la regola della massima riservatezza: nel 1621 Gregorio XV introduce l'obbligo del voto segreto e scritto. Vietati, quindi, mezzi di ripresa o di trasmissione audiovisiva, specialmente nella Sistina, pena la scomunica "latae sententiae", di fatto immediata. Proibito "rivelare a qualunque altra persona notizie, che direttamente o indirettamente riguardino le votazioni”. Divieto di comunicare con l’esterno, dunque, guai a leggere i giornali o a vedere la tv. E poi occhio al cibo, perché se la vita da Conclave sarà concretamente vita di clausura, controlli severissimi ci saranno anche su quanto verrà servito in tavola ai cardinali, per evitare malesseri e indisposizioni in corsa. Così, via libera alla cucina delle suore della residenza Santa Marta. Nel 2013, proponevano ad esempio piatti come minestra di verdure e a cena scaloppine, ricorda il cardinal Piacenza. Come dire, niente vizi. Tutta sostanza!