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Virginia Giuffre, la donna che ha avuto il coraggio di denunciare Jeffrey Epstein e il principe Andrea d’Inghilterra, si è suicidata all’età di 41 anni. Il suo corpo è stato trovato nella fattoria australiana dove viveva con il marito e i tre figli. La famiglia ha annunciato il decesso con un commovente comunicato: «Virginia era una guerriera nella lotta contro gli abusi sessuali e il traffico di esseri umani. Nonostante tutto il dolore subito, la sua luce ha sempre brillato fortissima». Il peso delle violenze, però, si è rivelato insostenibile anche per una combattente come lei.
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Virginia Giuffre: una voce potente per le vittime
Negli anni, Virginia Giuffre era diventata un simbolo per il movimento #MeToo. Dopo aver denunciato le violenze subite da Jeffrey Epstein e da Ghislaine Maxwell, ha aiutato centinaia di altre vittime a trovare il coraggio di parlare. Anche contro il principe Andrea, Giuffre ha portato avanti una battaglia che si è conclusa con un patteggiamento milionario. La sua famiglia ricorda: «Il suo scopo era garantire giustizia a chi non aveva voce. Era una delle anime più belle che il mondo abbia conosciuto».

Un dolore troppo grande da sopportare
Negli ultimi mesi, Virginia Giuffre aveva dovuto affrontare ulteriori difficoltà: un grave incidente stradale e la rivelazione di anni di violenza domestica subita dal marito. In un’intervista a People, aveva confessato: «Sono riuscita a combattere contro Epstein e Maxwell, ma non contro gli abusi all’interno del mio matrimonio». Il dolore accumulato, fisico ed emotivo, è diventato insostenibile. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile tra chi l’ha amata e tra tutte le persone che ha aiutato nel suo lungo cammino di resilienza e coraggio.
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| Da Rumors.it