Roma torna capitale del mondo. E sulla città cala un silenzio surreale. La sua bellezza ha accompagnato Papa Francesco nell'ultimo lento cammino, quello fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore a lui tanto cara. Stunning, amazing, wonderful gli aggettivi utilizzati dalla stampa straniera per descrivere la meraviglia degli scorci mozzafiato e delle sue cupole che si stagliano contro il cielo. I funerali del Pontefice hanno trasformato piazza San Pietro in un abbraccio dove fede e bellezza si sono fuse in un unico respiro collettivo. Emozioni di sguardi che si sono incrociati anche lungo i sei chilometri del percorso, sei chilometri di secoli nella Roma dalle mille chiese, una sull'altra. Dalla Porta del Perugino, proprio sotto la finestra della sua stanza a Casa Santa Marta, il corteo funebre intreccia la storia e attraversa piazza Venezia e via dei Fori Imperiali con il Colosseo a fare da sfondo: simbolo di bellezza e di martirio, luogo della Via Crucis più famosa che Bergoglio l'ultimo Venerdì Santo non riuscì a presiedere. Architetture che lasciano senza fiato e che nelle immagini trasmesse in tutto il mondo hanno mostrato non solo la grandiosità della cerimonia ma anche la capacità eterna di Roma di farsi simbolo, casa e speranza. Un addio che resterà scolpito nella storia, nell'anima della città. Roma che nei secoli ha visto imperatori, santi e papi attraversare le sue vie, oggi si è mostrata nella sua veste più vera: quella di città che custodisce l'eterno.