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Il Met Gala 2025 ha celebrato l’eleganza nera e la sua tradizione sartoriale con look che seguivano il tema “Superfine: Tailoring Black Style”. Un invito a rileggere il dandismo attraverso la cultura afrodiscendente, la costruzione del sé e il potere della moda come linguaggio.
Dua Lipa e Callum Turner incantano il Met Gala 2025: il debutto sul red carpet
Met Gala 2025: il nostro podio (e le delusioni) della serata
Abbiamo stilato un podio, assegnando il nostro oro, argento e bronzo a chi ha saputo interpretare davvero il tema con intelligenza, coerenza e stile.
1° posto Teyana Taylor: quando la moda è racconto potente
Teyana Taylor ha sfilato come una regina dandy in un ensemble bordeaux firmato Ruth E. Carter e Marc Jacobs. Il mantello con la scritta “Harlem Rose”, il cilindro piumato e il bastone hanno composto un’immagine fortissima, poetica, iconica. Questo look è stato una dichiarazione visiva di appartenenza, orgoglio e storia. Senza dubbio, il più potente della serata.
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2° posto Jennie delle BLACKPINK: Coco Chanel reinventata
Jennie ha sorpreso con un’eleganza sobria ma profondamente pensata. Il suo abito bianco e nero Chanel, costruito con rigore sartoriale, ha riportato sul tappeto rosso il fascino del dandismo femminile. Il riferimento alla rivoluzione di Coco Chanel e l’equilibrio impeccabile tra femminilità e struttura l’hanno fatta salire meritatamente sul secondo gradino del podio.

3° posto Zendaya: bridal dandy da passerella
Con il suo completo bianco tre pezzi Louis Vuitton e cappello a tesa larga, Zendaya ha incarnato lo spirito del dandy anni ’40 con classe. I richiami a Bianca Jagger, la silhouette zoot suit e l’allure da star l’hanno resa una delle presenze più teatrali e coerenti, anche se leggermente meno sorprendenti rispetto alle sue performance passate.

Met Gala: scandali, nudità e liti tra star sotto i riflettori dell’evento più discusso della moda
Un tributo meritato: Bad Bunny, Coco Jones e Joey King
Non sono saliti sul podio, ma hanno onorato il tema con stile, personalità e interpretazioni autentiche.
Bad Bunny, in Prada, ha celebrato le sue radici con un completo marrone, guanti brillanti e una borsa vintage, ma soprattutto con il cappello “pava”, simbolo della tradizione contadina portoricana. Un look che ha unito sartoria contemporanea e cultura personale con forza e orgoglio.
Coco Jones ha conquistato con un romantico ensemble color crema firmato Manish Malhotra. Ricami, pizzi e dettagli luminosi hanno dato vita a un’immagine raffinata e potente, perfettamente in linea con l’eleganza del dandismo femminile.
Joey King, ha osato con un completo Miu Miu verde dai riflessi specchiati. La sua interpretazione pop e giocosa del tema è risultata fresca, originale e coraggiosa. Una sorpresa ben riuscita.

Kendall Jenner: elegante sì, ma manca il colpo di scena
Kendall Jenner ha scelto un tailleur grigio lucente di Torishéju, ispirato alla Harlem Renaissance. L’effetto era raffinato e perfettamente bilanciato, ma mancava quell’elemento teatrale che avrebbe davvero elevato il look. Un cappello ampio, ricco di applicazioni, l’avrebbe trasformato in un’ode completa al dandismo. Resta comunque tra le più eleganti della serata.

I look più iconici del Met Gala, in attesa dell’edizione 2025
Dua Lipa, Kylie Jenner e Kim Kardashian: il tema? Rimandato a settembre
Tre dive, tre look curatissimi, ma zero aderenza concettuale al tema. Dua Lipa ha scelto un abito raffinato e scintillante, costruito con cristalli, piume e un fiocco scenico. Ma l’eleganza da tappeto rosso si è fermata lì: nessun riferimento alla sartoria nera, nessuna reinterpretazione dandy, solo una spettacolare, quanto generica, presenza da gala.
Kylie Jenner ha puntato su una silhouette iperfemminile, corsetto stretto e scollature audaci, mentre Kim Kardashian ha sfoggiato un outfit in pelle nera e trasparenze che gridava “cowgirl futurista” più che “tailoring black style”.

Cosa hanno in comune? Il culto della forma, la perfezione estetica, ma nessuna narrazione. Il tema della serata è sembrato un semplice sfondo, non un punto di partenza per esprimere visione o cultura.
Siamo abituate alla loro impronta stilistica forte, ma proprio per questo ci aspettavamo il coraggio di uscire dai soliti binari.

Georgina Rodríguez: sottoveste di lusso, ma non basta
Il look scelto da Georgina Rodríguez, total black e satinato, ricordava una sottoveste più che un abito da Met Gala. Seducente, certo, ma completamente privo di struttura sartoriale o contenuto concettuale. In una serata in cui il tailoring era il cuore del tema, presentarsi con un abito che sembra lingerie è più una rinuncia che una scelta. Un’occasione persa per sorprendere e distinguersi, soprattutto per un debutto tanto atteso.
Il nostro verdetto: chi ha vestito un tema, chi ha vestito sé stesso
Il Met Gala 2025 ha dimostrato che la moda, quando vuole, sa essere voce, storia, affermazione. Ma ha anche confermato che non basta un nome, un abito o una firma per lasciare il segno. Chi ha capito il tema ha trasformato il red carpet in un manifesto. Chi no, ha semplicemente sfilato.
| Da Rumors.it