Chi è"Leone XIV

3 ore fa
ARTICLE AD BOX
Il suo motto – da religioso agostiniano – è una frase latina pronunciata proprio da Sant’Agostino: “In illo uno unum”, che tradotta significa: “Noi cristiani che siamo molti, in lui, nell’unico Cristo siamo uno”. L’unità dunque della Chiesa universale – pur nelle molteplici declinazioni geografiche e culturali – è il primo pensiero del cardinale americano Robert Francis Prevost, nativo di Chicago. Con la curiosa coincidenza che anche il motto della sua nazione d’origine, gli Stati Uniti appunto, suona un po’ così: “E pluribus unum”, “dai molti, uno solo”, riferito stavolta alla forma federale a stelle e strisce. Lui, il cardinale Prevost, questa arte della sintesi sembra averla nel Dna: è cosmopolita, nato il 14 settembre 1955 – nella ricorrenza dell’Esaltazione della Croce – da una famiglia che ha radici un po’ italiane, un po’ francesi e un po’ spagnole. Ha vissuto vent’anni in America Latina – come missionario in Perù – dalla metà degli anni Ottanta. E l’elezione nel 2011 a priore generale dell’Ordine degli Agostiniani lo ha portato a viaggiare in tutto il mondo. Fino a quando – nel 2014 – Papa Francesco lo rimanda in Perù, come vescovo, dove sarà secondo vicepresidente della Conferenza Episcopale peruviana. Schivo, con una grande capacità di lavoro, si muove con un’anonima utilitaria. “È un uomo che sa ascoltare e affrontare i problemi in modo pragmatico”, dicono di lui. Che ancora una volta riesce a unire poli distanti, catalizzando l’apprezzamento di progressisti e conservatori, in un equilibrio (per qualcuno) centrista. Analitico e riflessivo, da buon laureato in matematica e filosofia all’ateneo Villanova di Philadelphia, viene ordinato sacerdote nell’82 – dal monsignore belga Jadot, esponente progressista della Curia romana dell’epoca – e studia diritto canonico all’Angelicum. Le immagini ricordano il suo incontro proprio in Perù con Papa Francesco, che poi lo chiamerà a far parte di congregazioni vaticane e in seguito lo vorrà a Roma dal gennaio 2023 come prefetto del Dicastero per i Vescovi: in pratica, è lui che fa una selezione. Per questo, pur poco noto ai più, ha visibilità globale nel mondo ecclesiastico. Da febbraio 2025 è titolare della Diocesi suburbicaria di Albano. Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, è di nuovo Papa Francesco ad averlo creato cardinale: “Mi considero ancora missionario” ha detto Prevost, “la mia vocazione, come quella di ogni cristiano, è annunciare il Vangelo”.
Leggi l'articolo completo