Nuovo colpo di scena nel caso di Liliana Resinovich, la 63enne triestina trovata morta nel gennaio 2022. Il tecnico anatomico che partecipò alla prima autopsia ha dichiarato spontaneamente agli inquirenti che potrebbe essere stato lui a causare la frattura a una vertebra, inizialmente ritenuta compatibile con un’aggressione. Questa lesione, assieme a quella a una costola, aveva spinto la procura a riaprire il caso come possibile omicidio, iscrivendo il marito Sebastiano Visintin nel registro degli indagati. L’uomo si è sempre proclamato innocente. Resta aperto lo scontro tra chi ritiene plausibile il suicidio e chi è convinto dell’omicidio